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7 lecci in cima a una Torre

Già nel 1400, in un’immagine contenuta nelle “Croniche di Giovanni Sercambi”, è possibile ammirare una piccola torre completata da un giardino pensile di 7 lecci diventati secolari.

Si tratta quasi certamente della Torre Guinigi, costruita nel quattordicesimo secolo dalla famiglia omonima, che gareggiava con le altre casate per costruire la torre più alta, mostrando il proprio prestigio al resto della città. Sembra che i lecci fossero addirittura stati piantati per tentare di rendere la torre di Lucca più alta della Torre di Pisa, eterna città rivale.

Oggi Torre Guinigi è tra le pochissime rimaste delle oltre 130 presenti in città a quel tempo.
Per raggiungere il giardino pensile occorre salire più di duecento gradini che, man mano, diventano sempre più stretti e impervi. Una volta raggiunta la cima, la vista ripaga di tutti gli sforzi fatti.

Al centro della sommità è presente un cassone murato contenente i meravigliosi lecci; lungo il perimetro è possibile camminare, per godere di una vista senza pari sulla città di Lucca e sulle montagne attorno.

Come ogni monumento medioevale che si rispetti, anche la Torre Guinigi ha i suoi miti e le sue leggende.
Si narra che l’albero più alto fu piantato da Paolo Guinigi; quando questi fu catturato da Francesco Sforza e imprigionato nel castello, l’albero perse tutte le foglie.
Un altro mito legato a questa vicenda racconta che lo spirito di Ilaria, moglie di Paolo, aspetti sotto l’ombra del loro albero, assieme al fedele cagnolino, di rincontrare il marito.
Forse questo avrebbe impedito a chiunque di distruggere la torre e il suo giardino sospeso, arrivati ai giorni nostri in tutta la loro meraviglia.

 

 

Autore foto: Livorno Daily Photo