Sostiene il Cambiamento
Dobbiamo molto a questa signora inglese di Manchester nata nel lontano 1858: Emmeline Pankhurst, principale esponente del movimento delle suffragette, nei primi anni del ‘900 si battè strenuamente per un grande cambiamento, che possiamo definire epocale, affinché in Inghilterra fosse concesso anche alle donne il diritto di voto, fino ad allora ad esclusivo appannaggio degli uomini.
SOSTENERE IL CAMBIAMENTO è una competenza che esprimono i Leader Straordinari con una visione a lungo termine del business così come dell’evoluzione sociale; infatti Zenger Folkman associa a questa competenza i seguenti comportamenti indicatori:
- Agire da catalizzatori dei cambiamenti: sostenere con forza le continue necessità di cambiamento.
- Essere disposti a difendere nuovi progetti o programmi, presentandoli in modo tale che gli altri li sostengano.
- Essere abili nel pubblicizzare progetti, programmi o prodotti del vostro gruppo.
- Stimolare gli altri a volere un cambiamento, sottolineando i bisogni che lo rendono necessario questo cambiamento.
- Incoraggiare le persone ad abbandonare i vecchi approcci per adottarne di nuovi.
- Fare capire agli altri che il cambiamento avrà un effetto positivo su di loro.
- Aiutare i team e i gruppi di lavoro a tradurre i nuovi obiettivi di cambiamento in azioni pratiche da implementare.
- Sostenere le iniziative di cambiamento dell’azienda in modo da aiutare le persone a comprenderle, apprezzarle e supportarle.
- Aiutare gli altri a superare le loro riluttanze nei confronti del cambiamento.
- Essere convincenti nel promuovere il cambiamento.
- Facilitare la creazione di un clima aziendale che generi strutture e sistemi di business a sostegno di iniziative di cambiamento.
- Assicurarsi che le persone comprendano il legame tra le iniziative di cambiamento e la direzione strategica di business dell’azienda.
“We have to free half of the human race, the women, so that they can help to free the other half”.
Una notte, quando Emmeline Pankhurst aveva sette anni, il padre le si avvicinò per darle la buonanotte e, pensando che stesse dormendo, le sussurrò: “Se solo fossi un maschio!”. Infatti, nella società di allora essere una donna era considerato una disgrazia, una malasorte, proprio perché alle donne era precluso l’accesso alle attività professionali normalmente riservate agli uomini. Quello del padre rappresentò un episodio che scatenò in lei una forte ambizione; si pose come traguardo e intento nella vita quello di difendere i diritti delle donne.
E’ stata una donna con una personalità ben definita, che non ha mai smesso di credere negli ideali di uguaglianza e giustizia per le donne, e di lottare sempre e comunque, arrivando ad essere arrestata più volte solo per aver avuto il coraggio di esprimere liberamente il suo pensiero. Viaggiò in tutto il mondo occidentale per smuovere le coscienze e per dare visibilità ad un’ingiustizia, quella di considerare le donne non degne, ma soprattutto non in grado, di esprimere un’opinione propria, ingiustizia a quel tempo accettata da tutti a qualsiasi livello sociale.
Uno dei suoi discorsi più famosi fu “Libertà o morte”, tenutosi in Connecticut nel 1913: con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, le donne dimostrarono con i fatti di essere una grande risorsa e di poter sostituire gli uomini, impegnati al fronte, anche nei compiti più gravosi e faticosi. Fu così che nel 1918, alla fine della guerra, vari Paesi – tra i primi l’Inghilterra – diedero finalmente il diritto di voto anche alle donne.
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