Cultura e Leadership: quale fattore comune?
Quante volte abbiamo sentito parlare di cultura organizzativa e della necessità del business di apportare cambiamenti in questi assunti fondamentali a cui la popolazione aziendale si deve allineare affinché l’organizzazione sia efficiente? Quante realtà mettono in atto azioni di Change Management che spesso non portano i risultati attesi?
Forse il problema è il focus. Da dove si parte per ridefinire i ruoli o gli obiettivi da perseguire? Qual è il fulcro di una nuova e performante cultura organizzativa? Le persone. Le persone capaci di motivare e promuovere collaborazione e spirito di squadra e che quindi possono incoraggiare gli altri a seguire l’azienda, anche in momenti di cambiamento e incertezza. Queste persone le chiamiamo Leader.
I Leader sono la chiave di svolta. Infatti, per sviluppare e far crescere la cultura aziendale di un’organizzazione, è fondamentale sviluppare e crescere dei Leader, anzi, dei Leader Straordinari.
Leader Straordinari si diventa. Per sviluppo della Leadership intendiamo un processo di supporto alla crescita personale e professionale degli individui che saranno poi in grado di lavorare al massimo del proprio potenziale, raggiungendo in questo modo anche una realizzazione personale.
Come raggiungere il massimo del proprio potenziale?
Alcuni direbbero lavorando sui punti di debolezza. IOCAP invece, avvalendosi degli studi di Zenger Folkman, sostiene che per arrivare al top dobbiamo fare leva sui punti di forza. Il metodo che adottiamo permette ai nostri clienti di capire meglio le proprie risorse, analizzando soprattutto le loro competenze che, se portate all’eccellenza, possono fare una differenza significativa sui risultati di business misurabili dell’intera organizzazione.
Se pensiamo ad una nave riusciamo a capire meglio il vantaggio, nonché necessità, di avere a bordo Leader Straordinari: anche se in proporzione i Leader sono la parte meno numerosa della popolazione aziendale, sono loro che governano il timone e pertanto influiscono enormemente sulla direzione della nave e sulla sua relativa stabilità.
Consideriamo inoltre che un’organizzazione può e deve vantare più Leader. I nostri timonieri Straordinari non devono essere in competizione l’un l’altro, ma dirigere insieme tutto l’equipaggio. Perché avere solo un Leader Straordinario quando se ne possono avere tanti che collaborano per il successo di tutti? Dobbiamo oltrepassare l’idea che un’azienda può avere solo pochi buoni leader e iniziare a fare nostra la mentalità che accetta e sfida l’obiettivo di avere tutti i Leader della propria organizzazione in grado di performare a livelli estremamente alti. Come diceva l’illustre Michelangelo Buonarroti: “Il più grande pericolo per noi non è che miriamo troppo in alto e non riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo, ma che miriamo troppo in basso e lo raggiungiamo”. Per questa ragione il metodo Extraordinary Leader di Zenger Folkman permette di valutare l’intero Leadership Team grazie ad un approccio strutturato e consolidato e ad un metodo non lineare che sfrutta le correlazioni di competenze.
E per chi non crede alle metafore o alla letteratura, c’è anche la fisica a supporto della nostra tesi: come un corpo a riposo ha bisogno di forza energetica per riprendersi, così la cultura organizzativa ha bisogno di Leader Straordinari per avanzare, adattarsi ai cambiamenti inevitabili e portare l’azienda ad essere altamente competitiva.
Gaia Urati
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