Collaborazione per la Sostenibilità
L’obiettivo N°17 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite mira a rafforzare le modalità di attuazione e a rilanciare il partenariato per lo sviluppo sostenibile.
Rispetto a questo obiettivo, al posto di raccontare una sola storia abbiamo deciso di agire e di creare un momento di condivisione tra più attori in nome della collaborazione che contraddistingue la méta che vogliamo raggiungere.
Ieri, durante la nostra Virtual Round Table “17 Goals to Transform our World”, Danone, Gruppo CAP, Acqua di Parma, Chiesi Farmaceutici, FAR Networks e Università Campus bio-Medico di Roma hanno condiviso storie di eccellenza in tema di sostenibilità.
Andrea Lanuzza, Direttore Generale Gestione e Maria Rosaria Brunetti, Direttore Risorse Umane di Gruppo CAP, hanno evidenziato l’importanza della tangibilità di qualsiasi iniziativa sostenibile citando il loro Piano di Sostenibilità 2020 – 2030 che prevede un monitoraggio su 200 indicatori. Perché per fare la differenza non basta l’intento, la misurazione è essenziale. Proprio come ha fatto Gruppo CAP, guardare ed agire fuori dal proprio perimetro di azione per cogliere opportunità di collaborazione e soprattutto delineare una strategia trasparente, coerente e logica, sono azioni imprescindibili per vincere la sostenibilità.
Giancarlo Giorgio, General Counsel Italy & Greece di Danone, la società BCorp più grande al mondo, ci ha raccontato come per Danone la sostenibilità sia parte del DNA del Gruppo trasversalmente da molti anni, la loro vision è infatti da sempre “One Planet, One Health”. Ha poi sottolineato la necessità di collaborazione a tutti i livelli e a tal proposito cita ad esempio come, grazie alla collaborazione con Gruppo CAP, siano riusciti a trasformare il loro prodotto di scarto in un valore per la comunità, trasformandoli in energia pulita da donare al Banco Alimentare. Al contempo Elena Materni, Senior Legal Manager Italy & Greece, ha condiviso le policy che Danone ha creato in tema di gender equality – dal Baby Decalogo al Global Parental Policy fino alla Care Giver Policy – e gli obiettivi raggiunti ad oggi: il 100% delle donne in maternità rientrano in azienda, il 45% dei manager sono donne e i papà hanno a disposizione in Danone un congedo paterno retribuito di 10 giorni, e non di soli 5 come previsto dalla legge.
Massimiliano Salin, Sales & Marketing Director di Far Networks – System Integrator – ha invece marcato il cambiamento che il Covid ha accelerato: ora il focus è su come la tecnologia possa aiutare le persone ad essere più felici. I primi interlocutori dell’azienda non sono più gli IT Manager ma gli HR, perché la crescita sostenibile avviene solo quando le risorse stanno bene e riescono ad essere sé stesse. Quindi la sfida ora è quella di usare la tecnologia per ripensare ai modelli di business che rendano la vita migliore per la società, attivando KPI di misurazione in quest’ottica.
Mauro Capocelli, Professore Associato di Ingegneria Chimica per lo Sviluppo Sostenibile dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha illustrato come il mondo accademico sia vicino alle tematiche di sostenibilità in ottica aziendale già dal percorso di studi. L’Università basa le sue attività di ricerca e formazione su 3 pillar fondamentali: cambiamento climatico, recupero di energia e valorizzazione dei rifiuti e degli scarti. E per colmare il gap università-azienda tipico dello scenario attuale italiano, la progettazione e l’erogazione dei nuovi corsi di laurea viene svolta da un comitato in cui sono presenti sia professori universitari, sia manager aziendali. Perché per trovare soluzioni innovative bisogna aprirsi all’esterno.
Martina Martinelli, R&D Shared Value & Sustainability Projects Coordinator del Gruppo Chiesi ha spiegato come per un’azienda famigliare come Chiesi, sia stato un passaggio naturale diventare Società Benefit ed in seguito B Corp, in quanto le radici dell’organizzazione affondano proprio nello slogan “Le persone al centro”, e come sia possibile integrare i concetti di sostenibilità anche, e soprattutto, a partire dalle fasi iniziali della Ricerca&Sviluppo, per ottenere prodotti e soluzioni a beneficio delle persone, dell’ambiente e delle comunità. Tra le diverse attività che considerano la comunità e il territorio un bene da tutelare, il Gruppo è sponsor di “Parma Capitale della Cultura”.
Laura Heitz, Senior Product Development & Innovation Manager di Acqua di Parma ci svela invece che anche il consumatore del lusso è diventato più esigente, richiede autenticità e un impegno di sostenibilità da parte del brand. L’azienda ha reso tangibile la propria volontà di fare la differenza attraverso una strategia globale che agisce su diversi fronti: i prodotti, le persone, il clima, i processi. Raccontando le diverse iniziative, condivide una grande verità: il viaggio verso la sostenibilità è infinito.
E siamo tutti d’accordo: non esiste un limite al miglioramento che possiamo apportare.
Queste storie ci hanno permesso di evidenziare alcuni punti cardine su cui agire nell’immediato futuro:
- La Cultura Aziendale, il cui DNA ha bisogno di propendere naturalmente alla sostenibilità e al beneficio comune. Come? Mettendo al centro le persone, agendo per la loro felicità e il loro benessere
- La sensibilità verso il territorio e le comunità, in quanto stakeholder primario
- Tutti possiamo. Nessuno escluso. Tutti i settori possono e devono essere coinvolti nel progresso verso la sostenibilità. La nostra tavola rotonda è simbolo della fattibilità di una coalizione traversale all’industry di appartenenza: dal Pharma al Retail, dal Food & Beverages alle Utilities, dall’IT al Mondo Accademico.
- Non ci sono scuse. Non esistono obiezioni o controindicazioni per fare del bene ed agire in modo responsabile ed etico.
Grazie per aver condiviso l’ottimismo e la speranza di riuscire, insieme, a piccoli passi, a cambiare un sistema di cui dobbiamo essere i protagonisti e non le vittime.
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