ASPETTANDO JOE FOLKMAN A MILANO – Parte prima
Già in uno studio condotto nel 2010 dall’Economist insieme ai ricercatori Jocelyn Davis e Tom Atkinson (HBR-05.2010), condotto su 343 diverse tipologie di business, emergeva un’evidenza precisa sulle aziende che, durante un periodo di pieno sviluppo, rallentavano il passo per riflettere su quanto fossero o meno sul sentiero giusto per poi accelerare nuovamente. L’evidenza era che questo tipo di aziende raggiungevano in media il 40% in più in termini di vendite e il 52% in più di profitti operativi in un arco di tre anni, rispetto a quelle che si facevano risucchiare nel vortice della velocità d’azione costante cedendo alla sirena della massimizzazione dell’efficienza.
Il commento della ricerca era altrettanto chiaro e preciso: spesso le aziende confondono l’”operational speed”, il muoversi velocemente, con la “strategic speed” vale a dire la riduzione del tempo necessario a creare (deliver) valore.
In buona sostanza, le aziende virtuose, quelle che raggiungono risultati eccellenti grazie alla velocità strategica, fanno leva su una serie di comportamenti organizzativi quali:
- Apertura alle idee ed alla discussione vs condizioni difficili per la collaborazione degli individui/gruppi
- Incoraggiamento del pensiero innovativo vs utilizzo di soli metodi testati come efficaci
- Spazio alla riflessione ed all’apprendimento vs concentrazione ossessiva all’allineamento operativo
Anche Zenger Folkman si sono interrogati sul fatto che sia realmente possibile coniugare la velocità d’azione con decisioni di Qualità.
L’analisi che hanno condotto su più di 75.000 leader nel mondo li ha portati ad identificare leader che sanno essere eccellenti nell’una e nell’altra cosa e, vera scoperta, enucleare i comportamenti attraverso i quali l’individuo può arrivare a questa eccellenza.
Fra questi c’è per esempio, l’Innovazione.
Infatti le persone con capacità di fast execution abbinata all’high quality sono sempre alla ricerca di un modo più fresco, più veloce, più efficiente di produrre; usare procedure standard invece di nuove ed innovative modalità non consente il binomio di eccellenza di cui sopra.
Un altro fattore distintivo è il considerare prospettive esterne
I leader che si consumano al fuoco dei problemi organizzativi interni, spesso perdono di vista i macro cambiamenti nell’ambiente e nelle preferenze dei clienti/consumatori. Gli high speed & quality champion sono invece “strabici”: un occhio all’interno e l’altro ai trend e ai mindset esterni cha mutano.
STAY TUNED per scoprire gli altri comportamenti distintivi scoperti da Joe Folkman e Jack Zenger…
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