Van Gogh: 11 volte girasoli
I contemporanei di Vincent Van Gogh consideravano il girasole un fiore rozzo, non meritevole di essere dipinto. Vincent invece vedeva nei girasoli, sempre protesi verso il sole con gratitudine, se stesso, sempre alla ricerca della felicità.
Scelse infatti di dipingere i girasoli per ben 11 volte, in diversi momenti e con diversi stili.
Quelli sicuramente più famosi, e di cui restano testimonianze nei più prestigiosi musei del mondo, sono quelli dipinti ad Arles, al sud della Francia, nell’estate del 1888, realizzati per decorare la stanza di Paul Gauguin, all’interno della celebre Casa Gialla.
A Parigi, culla delle maggiori correnti artistiche, Van Gogh aveva infatti incontrato alcuni dei più grandi artisti di fine Ottocento, come Paul Cézanne, Henri de Toulouse-Lautrec, e proprio Paul Gauguin, con cui aveva stretto una profonda amicizia.
Quando Van Gogh lasciò Parigi per trasferirsi nelle campagne della Provenza, sognò di creare una Comune di artisti. Gauguin lo raggiunse, e apprezzò molto i girasoli a lui dedicati, ma la convivenza ad Arles durò poco più di due mesi, al termine dei quali Gauguin partì per la Polinesia, dove la sua arte, come sappiamo, prese una nuova direzione molto originale.
La meraviglia dei mazzi di girasoli in vaso, dominati dal colore giallo, e dipinti con pennellate spesse, conferiscono matericità ai soggetti, rendendoli davvero presenti agli occhi di noi spettatori, che possiamo ammirare alcune delle opere dalla National Gallery di Londra, al Van Gogh Museum di Amsterdam, alla Neue Pinakothek di Monaco, al Philadelphia Museum of Art e al Sompo Museum di Tokyo.
Autore foto: Rufus46 da Wikimedia Commons
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