PERFORMANCE MANAGEMENT: VOLO O CROCIERA? – IL FEEDBACK – Parte terza
Le neuroscienze e le incredibili scoperte fatte e in fieri in questi ultimi anni ci stanno aprendo una finestra su un nuovo panorama per quanto riguarda il feedback.
Innanzitutto ci dicono, esperimenti e dati alla mano, che dare e ricevere feedback provoca uno stato ansioso: battiti cardiaci accelerati del 50%, blocco dell’ascolto e dell’attenzione, risorse cognitive prosciugate.
Un piccolo dramma insomma, ma assolutamente fisiologico e ovvio.
Chi deve dare feedback non sa mai bene come la prenderà l’altra parte e chi deve riceverlo teme a priori le critiche perché, da bravo/a animale sociale, queste sono un assalto al proprio status sociale/aziendale e credibilità.
Soluzioni possibili? I dati emersi dalle ricerche condotte in questo campo ci consigliano di invertire la rotta: non aspettare di ricevere feedback ma richiederlo, perché questa azione condotta in modo volontaristico ( e non subìta) attribuisce immediatamente a chi deve dare il feedback una sorta di “licenza di critica” e mantiene chi lo riceve al timone (crociera) o alla cloche (volo), ossia dà la possibilità di dare alla conversazione la direzione che più interessa per discutere gli argomenti più utili per capire come migliorare, cambiare, crescere.
Barbara Demichelis
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